ODERZO E GLI OPITERGINI: ORIGINALITÀ ED OPEROSITÀ

Nella XVIII Giornata Nazionale del Trekking Urbano, Oderzo invita a prendere confidenza con i personaggi, antichi e contemporanei, che hanno connotato la vita culturale e sociale della città: testimoni della grande Storia o semplici protagonisti di un vivere quotidiano comunque proiettato, pur nel solco della tradizione, verso lo sviluppo e il miglioramento continuo. Camminando per le vie del centro o nelle zone archeologiche ci si potrà imbattere nei primi fondatori, i Veneti Antichi, o in personalità della portata del Comandante Caio Volteio Capitone, impegnato con i suoi mille volontari opitergini, al fianco di Giulio Cesare, nella guerra civile contro Pompeo. Attraversando la Storia dei secoli successivi, ci verranno invece incontro le nobili famiglie medievali, come i Da Camino o i Da Porcia, e le grandi dinastie veneziane: i Diedo, i Condulmer, i Contarini e, ancora, i Loredan, gli Ottoboni, i Giustiniani, venuti a bonificare e coltivare le fertili campagne opitergine. Arrivati al tardo Quattrocento e il Cinquecento, Oderzo ci offrirà l’incontro con grandi pittori, estrosi e geniali, tra i quali Cima da Conegliano e Pomponio Amalteo, genero del Pordenone, prelati e uomini di cultura, sino a giungere all’anno 1876 che diventa fondamentale per la storia artistica opitergina grazie alla nascita di Alberto Martini, pittore, disegnatore, incisore, precursore del Surrealismo europeo cui è dedicata l’omonima Pinacoteca. Accanto ai nomi illustri, vi sono anche persone meno note, ma non meno rilevanti: Caterina e Teodoro, protagonisti di una struggente storia d’amore vissuta nel periodo del Regno Lombardo-Veneto; Giuseppe e Vittoria, che abitavano nel “casòn” di Piavon; la Contessina Anna Foscolo che fu l’ultima del suo casato ad abitare il Palazzo, che ne porta il nome nobiliare, affacciato su via Garibaldi ed attuale sede del Polo Culturale Opitergino. Percorrendo le vie di Oderzo sarà dunque possibile conoscerne le singole storie: vite e vicende tra loro collegate, come tessere di un unico mosaico, sullo sfondo di acque, campagne, portici e palazzi signorili che portano alla centrale Piazza Grande, sede del millenario mercato.