Novara tra mistero e leggenda

Si parte da Piazza Battisti o Piazza delle Erbe, dove troviamo una pietra triangolare di granito che pare governasse in tempi antichi le energie esoteriche del luogo. Tante le leggende in città: il fantasma di Celestina, uccisa dal marito Mazzagat, pare lanciasse, nel vicolo Canonica, sventure e malocchio finché gli abitanti non vi appesero una Madonnina di terracotta. Tra il vicolo e Piazza della Repubblica, sotto il portico, è murata una colonnina medievale che funge da barometro naturale a seconda che al tatto risulti umida o meno. Vicino al Duomo Antonelliano e al Battistero paleocristiano, la Chiesa di San Giovanni Decollato ospitava un’antica confraternita che, in occasione dell’annuale festa del Santo, poteva concedere la grazia ad un condannato a morte. Il Castello Visconteo Sforzesco nasconderebbe nei sotterranei un cavallo d’oro massiccio disegnato da Leonardo da Vinci e voluto da Lodovico il Moro. Sul baluardo Quintino Sella sorge la neoclassica antonelliana Casa Bossi, ove pare abitasse un fantasma e più avanti l’Indicatore delle Alpi, che conservava una tavola con i nomi delle principali vette alpine della zona. Simbolo della città la Cupola di San Gaudenzio (121 m.), costruita nei minimi dettagli dal suo ideatore, l’architetto Antonelli. Tappa finale nel Broletto, cuore della città; nel pozzo del cortile, ancor oggi visibile, pare che nel XIV secolo siano stati gettati dagli abitanti del contado i documenti contabili pensando così di eliminare tasse e balzelli.