MANCIANO
La storia di un borgo e dei suoi Ciaffagnoni
Manciano è, dall’età Granducale, uno dei più noti centri a tradizione agricola della Maremma Toscana. La sua ricchezza erano gli estesi campi coltivati ed i pascoli che, a perdita d’occhio, si scorgevano, ed ancora si possono osservare, dalla Rocca Aldobrandesca; l’acqua pubblica che arrivò già nel 1913, accolta nella grande fontana di Piazza Garibaldi; e le braccia umane che, terminato il lavoro dei campi, si offrivano volontarie per soccorrere malati e bisognosi nella locale Confraternita di Misericordia.
A rendere più lieve la vita ai mancianesi c’erano poi case come quella del pittore Pietro Aldi che prima dell’arrivo dell’acqua pubblica mettevano a disposizione i propri pozzi, la grande Chiesa di San Leonardo per ritrovarsi e trovar conforto e, come tutti i paesi a tradizione agricola, c’erano anche momenti di convivialità e riposo da trascorrere, di giorno, nel grande Parco della Rimembranza o a Le Muretta e, la sera presso Le Stanze dove, oltre a poter vedere, dalla metà degli anni ‘50, la televisione, si potevano gustare vino e prodotti locali tra cui i ben noti ciaffagnoni. I ciaffagnoni, noti già nella Toscana del XV secolo nella zona di Manciano (GR) e di San Casciano dei Bagni (SI), pare siano arri-vati in Francia grazie alla cuoca che Caterina de’ Medici portò con sè, non soddisfatta della cucina di corte, affinché i francesi ne copiassero la ricetta, dando vita, con l’aggiunta di burro e latte, alle famose crêpes.
Info Percorso:
Giorno percorso: sabato 31 ottobre
Tempo di percorrenza: 3 ore
Lunghezza: 3 Km
Difficoltà: bassa
Punto di partenza: Piazza Garibaldi
Orario di partenza delle visite guidate: ore 16.30
Per Informazioni:
Comune di Manciano Ufficio Turistico
Via Corsini, 5
Tel.: 0564 620532
E mail: mancianopromozione@gmail.com
Web: www.mancianopromozione.com
LA RICETTA: IL CIAFFAGNONE
Il ciaffagnone è un piatto della tradizione povera contadina maremmana, da sempre presente in momenti di festa e convivialità. Il ciaffagnone mancianese è una specialità semplice e dalle antiche origini. Uova, farina, acqua tiepida e un pizzico di sale sono gli ingedienti per la pastella, che è meglio lasciar riposare, dopodichè si può stendere e cuocere su una piastra calda, leggermente unta con il lardo. La pasta viene normalmente “tirata” il più possibile, fino ad ottenere una sfoglia molto sottile, che prima di essere ripiegata a triangolo su se stessa viene riempito di buon pecorino locale.
Le porzioni sono indicativamente queste:
4 uova
350ml di acqua
100g di farina
1 pizzico di sale