Io non rischio. Tracce di moti urbani Terremoti nella storia di Macerata

L’idea di un “trekking urbano” sulle tracce di eventi naturali estremi, che hanno segnato in passato uno specifico centro abitato, nasce dalla convinzione che la consapevolezza del rischio presente sul territorio in cui si vive sia possibile solo attraverso un percorso di conoscenza della sua storia materiale, sociale e culturale, della quale fanno parte anche le tracce dirette di eventi sismici, diventando parte esse stesse della memoria collettiva di una comunità e segno distintivo di un territorio, nel passato e nel futuro. Ed è proprio la riscoperta e valorizzazione di queste tracce il fulcro di questa “camminata narrativa”, senza concessione al fascino delle rovine o all’esaltazione del catastrofico. Si parte dalla Biblioteca Mozzi-Borgetti, che conserva un archivio documentale di rilievo sismologico e di cronaca, per visitare poi la Chiesa di San Filippo, restaurata a seguito del terremoto del 1997 e il Palazzo del Mutilato, prima sede dell’Osservatorio Geofisico Sperimentale di Macerata. Si prosegue verso l’Università degli Studi di Macerata, dal 1864 sede dell’Istituto commerciale con il preside P. Giuliani, corrispondente del sismologo A.Serpieri (testimonianza del sisma del 1873), e alla volta della Basilica della Misericordia, tradizionale luogo di preghiera e supplica per la protezione dai terremoti. Sosta alla Cattedrale di San Giuliano, che conserva al suo interno il dipinto “Intercessione di Sant’ Emidio” e conclusione del percorso a Palazzo Buonaccorsi – Musei civici, con un esemplare intervento di ricostruzione post sisma 1997 e con esposizione di opere provenienti dai luoghi colpiti dal sisma 2016.