FELTRE
Feltre: i saperi e i sapori
Si propone una visita ai principali siti di interesse turistico-culturale con un’escursione fino all’inizio del Viale di Cart, località che ospita alcune fra le più interessanti ville venete della zona. Partendo dal sagrato del Duomo si visita l’ex Chiesetta dell’Annunziata dove è esposta la statua di Esculapio, ritrovata durante gli scavi nell’antistante area archeologica. Salendo Via Mezzaterra si arriva in Piazza Maggiore, che si apre al visitatore con un effetto scenico da quinta teatrale. Qui si possono ammirare il Castello di Alboino, il Loggiato Palladiano del Palazzo Municipale e il Teatro de la Sena.
Il percorso prosegue in Via Paradiso con siti di valenza museale e storica come la Galleria Rizzarda, il Museo Diocesano e Palazzo de Mezzan, proseguendo fino al Castello di Alboino con un ampio sguardo sulle Vette (territorio Dolomiti UNESCO) e il sottostante Viale di Cart, la mèta più lontana da raggiungere. A Cart, oltre ad apprendere i “saperi” di una Feltre tra città e campagna, potranno essere apprezzati anche i “sapori” locali con una presentazione di prodotti tipici feltrini e delle biodiversità coltivate. Il percorso si concluderà a Prà del Moro.
Info Percorso:
Giorno percorso: sabato 31 ottobre
Tempo di percorrenza: circa 3 ore
Lunghezza: circa 4 km a/r
Difficoltà: bassa (brevi ripide salite e gradinate)
Punto di partenza: Sagrato del Duomo
(parcheggio consigliato Prà del Moro, arrivo del percorso, raggiungendo a piedi il Sagrato attraverso Galleria Angelini)
Orario di partenza delle visite guidate: ore 10 (ritrovo ore 9.45)
Per Informazioni:
Comune di Feltre
Servizio Cultura
Tel.: 0439 885266/257
E-mail: g.cecchin@comune.feltre.bl.it
LA RICETTA: POLENTA E SCHIZ
Tra i derivati del latte lo schìz rappresenta, più che un formaggio particolare, un modo di consumarlo tipico del Bellunese. Quando, nella tradizionale produzione del formaggio, la cagliata veniva tolta dal paiolo e pressata nelle fascere, la pasta in eccedenza debordava e formava delle striscioline di formaggio che, tagliate e fette, venivano cotte in padella. Questo formaggio fresco, cotto nel suo intingolo, veniva poi accompagnato con polenta, tradizionalmente preparata con il tipico mais locale, detto sponcio a causa della conformazione dei chicchi con caratteristica terminazione a rostro e la cui farina, prodotta con molitura a pietra, è la base della tradizionale polenta feltrina, gialla, soda e profumata. Per la preparazione dello schiz per 4 persone sono necessari 8 etti di formaggio schiz, 4 noci di burro, panna da cucina, sale e pepe q.b., polenta di mais sponcio per contorno. Tagliare lo schiz a fette larghe circa un centimetro e mezzo e rosolare bene il burro in padella. Depositarvi le fette facendo attenzione che non si attacchino fra di loro. Rosolare bene da ambo le parti, salare e versare panna quanto basta per coprire le fette. Continuare la cottura a fuoco basso in modo tale che la panna si addensi. Versare nel piatto, aggiungendovi la polenta di mais sponcio calda e servire.
LA RICETTA:
“Si chiamano passatelli perché prendono la forma loro speciale passando a forza dai buchi di un ferro fatto appositamente, poche essendo le famiglie in Romagna che non l’abbiano, per la ragione che questa minestra è tenuta in buon conto come, in generale, a cagione del clima, sono apprezzate tutte le minestre intese colle uova delle quali si fa uso quasi quotidiano.”
Pellegrino Artusi – La scienza in cucina e l’arte di mangiare bene
In Romagna era, immancabilmente, la minestra del giorno di Pasqua. E’ interessante notare come le minestre pasquali siano spesso, nella tradizione popolare, a base di uova e pane per un evidente richiamo simbolico al mito della rinascita (l’uovo).
Ingredienti per 4 persone:
200 gr di pane grattugiato (pane bianco comune ben secco e grattugiato finemente)
200 gr di parmigiano reggiano grattugiato
4 uova
odore di noce moscata grattugiata al momento
scorza di limone grattugiata
Procedimento:
Amalgamare con cura gli ingredienti fino ad ottener un impasto compatto e di buona consistenza aggiungendo pangrattato quando l’impasto è troppo morbido. Lasciare riposare per circa mezz’ora, poi, con l’apposito strumento detto e’ fer di pasaden premere il composto sulla spianatoia facendone uscire dai fori la tipica minestra. Gettare nel brodo di carne bollente e cuocere fino a quando i passatelli tornano a galla. Lasciare riposare qualche minuto prima di servire.