CORREGGIO
Andar per antiche vie e palazzi gustando i sapori di Correggio
La Città di Correggio presenta alcuni dei suoi più celebri palazzi, antiche dimore di principi e nobili correggesi o sedi conventuali. Apriranno le loro porte Palazzo dei Principi e l’antico Palazzo di Niccolò da Correggio, l’odierno Teatro Asioli insieme al prestigioso Palazzo Municipale. Ripercorreremo i luoghi della vita di Antonio Allegri, detto “Il Correggio” e concluderemo a Palazzo Iesi.
A corollario di queste visite saranno proposti due appuntamenti degustativi con le tipicità locali: il primo permetterà di assaggiare scarpasòt (tipica torta salata di bietole, coronata con la De.Co.), busilàn (la ciambella dolce da forno), Parmigiano Reggiano e Aceto Balsamico Tradizionale, mentre il secondo, facoltativo per-ché a pagamento, presso il Ristorante Il Correggio, all’interno di Palazzo Iesi, dove sarà proposta una cena di degustazione a base di Lambrusco. In questo percorso i cinque sensi saranno coinvolti in una magica miscela esplosiva.
Info Percorso:
Giorno percorso: sabato 31 ottobre
Tempo di percorrenza: 3 ore circa + cena
(a pagamento, su prenotazione contattando numero: 0522 632233)
Lunghezza: 1 km
Difficoltà: bassa
Punto di partenza: Palazzo dei Principi, Corso Cavour 7
Orario di partenza delle visite guidate: ore 17
Per Informazioni:
Informaturismo
Via Borgovecchio 39
Tel.: 0522 631770
E mail: turismo@comune.correggio.re.it
LA RICETTA: SCARPASOT
Lo Scarpasot di Correggio è una torta salata che tutte le “rezdòre” erano in grado di preparare in casa. La sua preparazione richiedeva molto tempo ma materie prime facilmente reperibili. Differisce dall’erbazzone reggiano per l’assenza della pasta (sia essa sfoglia o brisee), cosa che rende ancora più gustosa la pietanza. Nel 2012 lo Scarpasot di Correggio ha ottenuto la “De.Co” (denominazione di origine comunale).
Ingredienti:
1 kg di bietole chiare
30 gr. di lardo macinato
80 gr. circa di parmigiano reggiano
2 uova
1 cucchiaio di prezzemolo tritato
4 cucchiai di farina
2 cipollotti freschi tritati
2 cucchiaini di sale fino
1 spicchio di aglio tritato
1 pizzico di spezie
olio per friggere (poco)
Esecuzione:
Tritare le bietole dopo averle ben lavate e scolate dall’acqua. Aggiungere tutti gli ingredienti amalgamandoli bene con le mani. Scaldare una padella antiaderente poi versare poco olio nel fondo in modo da coprirlo. Quando è caldo versare l’impasto, stenderlo bene, coprire con il coperchio e farlo cuocere molto adagio. Dopo un po’ scuotere la padella perché si stacchi dal fondo, poi, con un coperchio girarlo dall’altra parte anche due volte. Scolarlo dall’olio, asciugarlo con la carta e servirlo caldo. Si può scaldare nel forno se avanza oppure consumarlo freddo.
IL PRODOTTO TIPICO: PARMIGIANO REGGIANO
Detto anche il re dei formaggi, il Parmigiano Reggiano racchiude in sé un viaggio unico e straordinario lungo nove secoli, che si compie ancora oggi negli stessi luoghi con la stessa tecnica. Le origini del Parmigiano Reggiano risalgono al Medioevo e vengono generalmente collocate attorno al XII secolo.
Presso i monasteri benedettini e cistercensi di Parma di Reggio Emilia comparvero i primi caselli: grazie all’abbondanza di corsi d’acqua e di ampi pascoli, ben presto in questa zona circoscritta dell’Emilia si diffuse la produzione di un formaggio a pasta dura, ottenuto attraverso la lavorazione del latte in ampie caldaie. Il Parmigiano Reggiano si fa oggi con gli stessi ingredienti di nove secoli fa, negli stessi luoghi, con gli stessi sapienti gesti rituali. I maestri casari, oggi come una volta, continuano a produrre questo formaggio con il latte pregiato della zona d’origine, caglio naturale, sale e nessun additivo, in modo artigianale e con la stessa passione e lealtà.
La storia recente del Parmigiano Reggiano è quella dei circa 380 piccoli caseificiiartigianali della zona tipica, rappresentanti di circa 3500 agricoltori-produttori di latte che hanno ottenuto dalla legge il riconoscimento della loro determinazione a conservare inalterato il metodo di lavorazione e l’altissimo livello qualitativo del formaggio. Nella degustazione di Correggio ci sarà l’opportunità di gustare il formaggio invecchiato di diversi mesi (12/24/32) e prodotto dai caseifici della città col latte delle nostre mucche di campagna.